Numero speciale di "Impact Factor News” n° 5 - Novembre 2019
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La combinazione di encorafenib + binimetinib + cetuximab è un nuovo standard per il carcinoma del colon-retto metastatico con mutazione BRAF V600E
I pazienti affetti da carcinoma del colon-retto metastatico BRAFV600E-mutato hanno una prognosi particolarmente sfavorevole (6-12 mesi di overall survival, OS) e sono solitamente resistenti alle terapie standard. Lo studio di fase III BEACON ha randomizzato 665 pazienti con carcinoma del colon-retto BRAFV600E-mutato in progressione dopo una o due linee di terapia standard, a ricevere la combinazione di encorafenib + binimetinib + cetuximab (tripletta) verso encorafenib + cetuximab (doppietta) verso irinotecan/FOLFIRI + cetuximab (controllo). Endpoints primari: OS e overall response ratio (ORR) tra tripletta e braccio di controllo.
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Cabazitaxel è superiore alla terapia ormonale in pazienti con mCRPC in progressione dopo docetaxel
Cabazitaxel è un taxano di nuova generazione che è stato approvato nel 2010 per il trattamento dei pazienti con carcinoma prostatico resistente a docetaxel. Il trial CARD ha randomizzato 255 pazienti affetti da carcinoma prostatico metastatico (mCRPC), in progressione dopo docetaxel e un inibitore androgenico (abiraterone o enzalutamide), a ricevere cabazitaxel verso l’alternativo inibitore ormonale non precedentemente utilizzato (abiraterone o enzalutamide). Endpoint primario: imaging-based progression-free survival.
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Apalutamide: una nuova possibilità terapeutica per il carcinoma prostatico metastatico ormono-sensibile
Apalutamide è un potente antiandrogeno già approvato per il trattamento dei pazienti con carcinoma della prostata resistente alla castrazione, non metastatico. Nei pazienti affetti da carcinoma prostatico metastatico ormono-sensibile (mHSPC), la terapia di scelta è la privazione androgenica (ADT). Recenti studi di fase III hanno dimostrato l’efficacia di docetaxel e abiraterone acetato in aggiunta ad ADT in questo setting. Il trial di fase III TITAN ha randomizzato 1052 pazienti con mHSPC a ricevere apalutamide (240 mg/die) verso placebo, in aggiunta ad ADT. Endpoint primario: radiographic progression-free survival e overall survival (OS).
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Enzalutamide: un’ulteriore possibilità terapeutica per il carcinoma prostatico metastatico ormono-sensibile
Enzalutamide ha dimostrato di prolungare l’overall survival (OS) in pazienti con carcinoma della prostata resistenti alla castrazione, indifferentemente dal setting pre o post-docetaxel. Nel trial di fase III ENZAMET sono stati randomizzati 1125 pazienti affetti da carcinoma prostatico metastatico ormono-sensibile (mHSPC) a ricevere enzalutamide (160 mg/die per os) verso un antiandrogeno standard (bicalutamide, flutamide o nilutamide). Endpoint primario: OS.
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Olaparib come trattamento di mantenimento nei pazienti con carcinoma del pancreas BRCA-mutato
Olaparib, un inibitore di PARP, è risultato efficace per il trattamento del carcinoma ovarico e mammario con mutazioni di BRCA.
Il trial di fase III POLO ha screenato 3315 pazienti affetti da adenocarcinoma del pancreas non in progressione dopo la prima linea di terapia a base di platino, randomizzandone 154 con mutazione germinale di BRCA a ricevere olaparib di mantenimento (300 mg/bid) verso placebo. Endpoint primario: progression-free survival (PFS). -
Erdafitinib come trattamento target del carcinoma uroteliale avanzato con alterazione di FGFR
Erdafitinib è un inibitore tirosin-chinasico di FGFR1-4 e ha dimostrato attività antitumorale in studi preclinici e in uno studio basket di fase I con pazienti con alterazioni di FGFR.
Questo trial single-arm di fase II ha arruolato 99 pazienti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico, con mutazioni in FGFR3 o fusione di FGFR2/3 in progressione dopo almeno una prima linea di terapia standard, e li ha trattati con erdafitinib. -
Cisplatino + gemcitabina come terapia di induzione nel carcinoma localmente avanzato del rinofaringe
Lo standard terapeutico per i pazienti affetti da carcinoma localmente avanzato del rinofaringe è la chemioradioterapia concomitante a base di platino. In questo trial di fase III sono stati randomizzati 480 pazienti con carcinoma rinofaringeo localmente avanzato (cT3-T4 o cN1-N3) a ricevere cisplatino + gemcitabina per 3 cicli come induzione seguita da chemioradioterapia concomitante verso chemioradioterapia a base di cisplatino. Endpoint primario: relapse-free survival (RFS).
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Veliparib in combinazione alla chemioterapia di prima linea e come terapia di mantenimento nel carcinoma ovarico avanzato
Gli inibitori di PARP sono efficaci come monoterapia nel trattamento del carcinoma ovarico recidivato e come mantenimento nelle pazienti platino-sensibili. Olaparib, rucaparib e niraparib sono già stati approvati con diverse indicazioni per le pazienti con carcinoma ovarico di alto grado. Nel trial di fase III VELIA sono state randomizzate 1140 pazienti in tre bracci: 1. 6 cicli di chemioterapia (CBDCA + taxolo) + veliparib seguiti da 30 cicli di mantenimento con veliparib (braccio sperimentale); 2. chemioterapia + veliparib seguita da placebo di mantenimento; 3. chemioterapia + placebo seguita da placebo di mantenimento (controllo). Endpoint primario: progression-free survival (PFS) tra braccio sperimentale e controllo analizzata nelle popolazioni BRCA-mutate, homologous-recombination deficiency (HRD), e la coorte intention-to-treat (ITT).
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MONALEESA-7: forte guadagno in overall survival a lungo termine
Il trial di fase III MONALEESA-7 aveva arruolato 672 pazienti con carcinoma mammario metastatico ER/PgR +, HER2-negativo, pre- o perimenopausale, e le aveva randomizzate a ricevere in prima linea sola ormonoterapia [tamoxifene (TAM) o inibitore dell’aromatasi (AI) non steroideo + ormone di rilascio della luteotropina (LHRH)] verso ormonoterapia + ribociclib, ottenendo un vantaggio significativo e rilevante nella mediana della progression-free survival (PFS). Riportiamo di seguito i dati di overall survival (OS).
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La chemioradioterapia adiuvante incrementa la sopravvivenza e il controllo locale nel carcinoma endometriale ad alto rischio
Il trattamento radioterapico adiuvante nel carcinoma endometriale è in grado di ottimizzare il controllo locale senza però impattare sulla sopravvivenza e la sola chemioterapia non è in grado di ridurre le recidive locali.
Il trial PORTEC-3 ha randomizzato 660 pazienti con carcinoma endometriale in stadio I alto rischio (G3, invasione miometrio >50%, invasione linfovascolare, LVI +) o in stadio II-III a ricevere radioterapia adiuvante (48,6 Gy) vs chemioradioterapia (cisplatino 50 mg/m2 per due cicli durante RT) + chemioterapia adiuvante. Endpoints primari: overall survival (OS) e failure-free survival (FFS). -
Niraparib incrementa la progression-free survival nelle pazienti con neoplasia ovarica in risposta alla chemioterapia di prima linea
Niraparib è un inibitore di PARP che ha già dimostrato efficacia nella progression-free survival (PFS) nelle pazienti con recidiva di carcinoma ovarico in risposta a chemioterapia.
Il trial PRIMA ha randomizzato 733 pazienti con nuova diagnosi di neoplasia ovarica in stadio FIGO IV o III con residuo di malattia dopo debulking, in risposta dopo 6-9 cicli di chemioterapia a base di platino, a ricevere niraparib (300 mg/die) verso placebo. Endpoint primario: PFS. -
Atezolizumab in associazione a carboplatino e nab-paclitaxel impatta in modo rilevante su PFS e OS nell’adenocarcinoma polmonare in prima linea
Atezolizumab attraverso il blocco di PD-L1 ha già dimostrato efficacia nel carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in seconda linea di trattamento. Il trial IMpower-130 ha arruolato 723 pazienti con adenocarcinoma polmonare EGFR/ALK wild-type (wt), indipendentemente dal livello di espressione di PD-L1, e li ha randomizzati in prima linea a ricevere chemioterapia + placebo verso chemioterapia + atezolizumab per 4-6 cicli, seguiti da atezolizumab di mantenimento. Endpoints primari: progression-free survival (PFS) e overall survival (OS).
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I trial clinici registrativi sono spesso basati su una positività troppo “fragile”
Il fragility index è il numero minimo di cambi (da non-eventi a eventi) a carico del braccio sperimentale necessario per far perdere la significatività statistica a uno studio clinico randomizzato. Questa analisi retrospettiva ha analizzato 17 trial clinici di fase III, pubblicati dal 2014 al 2018, che hanno portato alla registrazione Food and Drug Administration (FDA) di altrettanti farmaci in ambito emato-oncologico. Aggiungendo in modo progressivo un evento al braccio sperimentale (che per definizione ha un numero di eventi inferiore al controllo) e sottraendo parallelamente un non-evento allo stesso gruppo, è stato calcolato il numero minimo di eventi necessari per far perdere la significatività statistica allo studio (fragility index).
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Dabrafenib + trametinib in prima linea nel melanoma BRAF-mutato V600E: dati di OS e PFS a 5 anni
L’associazione di BRAF inibitori e MEK inibitori rappresenta il trattamento standard del melanoma metastatico con mutazione di BRAFV600E.
Riportiamo la pooled-analysis a 5 anni dei trial COMBI-d e COMBI-v che hanno arruolato 563 pazienti affetti da melanoma metastatico (o non resecabile) e li hanno trattati con dabrafenib (150 mg/bid) + trametinib (2 mg/die) in prima linea. Endpoints: progression-free survival (PFS) e overall survival (OS).