Lo studio di fase 2 DYNAMIC-II (N=455) ha confrontato la gestione basata sul DNA tumorale circolante (ctDNA) (chemioterapia solo se ctDNA positivo) rispetto all’approccio standard basato sui fattori clinico-patologici classici (grading, numero di linfonodi asportati, presentazione clinica…). I dati iniziali sono stati pubblicati nel 2022 sul New England Journal of Medicine. Recentemente, sono stati pubblicati su Nature Medicine i risultati a un follow-up di 5 anni. Endpoint primario: 5-year overall survival (OS).

A 5 anni di follow-up, la strategia basata sul ctDNA dimostra ancora il suo ruolo fondamentale nel ridurre il numero di pazienti trattati senza impattare negativamente sugli outcomes.
Inoltre, la clearance del ctDNA dopo chemioterapia adiuvante -ottenuta nell’87,5% dei pazienti ctDNA-positivi- si associa a un’ottima prognosi (RFS ~97%), mentre la persistenza di malattia minima residua post-trattamento adiuvante predice recidiva certa (RFS 0%).