In questo trial di fase III 350 pazienti in post-menopausa affette da carcinoma mammario metastatico, ormono-sensibile, sono state randomizzate a ricevere letrozolo (2,5 mg/die) ± bevacizumab (15 mg/kg ev q21). Endpoint primario PFS.
L’aggiunta di bevacizumab a letrozolo in prima linea nelle pazienti ormono-sensibili migliora notevolmente la PFS, ma aumenta in maniera importante gli effetti collaterali tipici della terapia anti-angiogenetica.
In totale il 46% delle pazienti nel braccio con bevacizumab ha manifestato tossicità ≥G3 verso il 14% del braccio con solo letrozolo. I più importanti effetti di grado ≥G3 nel braccio con bevacizumab sono stati: ipertensione (24 vs 2%) e proteinuria (11 vs 0%). Non ci sono state differenze nelle morti tossiche correlate al trattamento (1 per braccio). La storia di bevacizumab nel carcinoma mammario non è così forte come in altre patologie (ovaio, colon) per cui il suo utilizzo in questo setting rimane limitato.