Numero speciale di "Impact Factor News” n° 2 - Giugno 2019
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Apixaban riduce gli eventi tromboembolici nei pazienti in chemioterapia ma l’utilizzo va valutato attentamente
I pazienti con neoplasia presentano un rischio aumentato di eventi tromboembolici venosi che impattano sull’outcome oncologico. Il trial AVERT ha randomizzato 563 pazienti oncologici con rischio embolico medio-alto (Khorana score >2) a ricevere, durante il trattamento chemioterapico, apixaban (2,5 mg 2 volte/die) verso placebo. Endpoint primario: eventi tromboembolici venosi e sanguinamenti maggiori in 6 mesi di follow-up.
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La combinazione di axitinib e avelumab è superiore a sunitinib in prima linea nel carcinoma renale
L’utilizzo di TKI anti-VEGFR ha portato a notevoli avanzamenti nel carcinoma renale e l’impiego di anti-PD1 è consolidato nel setting di seconda linea.
Il trial JAVELIN-101 ha testato la combinazione di anti-PD1 e TKI in prima linea randomizzando 886 pazienti a ricevere sunitinib verso axitinib + avelumab. Endpoint primario: progression-free survival (PFS) nei pazienti PD-L1 positive (>1%). -
mFOLFIRINOX è il nuovo standard adiuvante per il carcinoma pancreatico
Nel carcinoma pancreatico resecabile la chirurgia rappresenta l’unica possibilità di cura ma l’overall survival (OS) a 5 anni si attesta intorno al 10% e il 75% delle recidive si verifica nei primi due anni. Storicamente la gemcitabina in monoterapia adiuvante ha incrementato al 20% la quota di pazienti guariti a cinque anni.
Il trial PRODIGE 24-ACCORD ha randomizzato 493 pazienti con adenocarcinoma pancreatico resecato (R0-R1) a ricevere in adiuvante gemcitabina verso mFOLFIRINOX per sei mesi. Endpoint primario: disease-free survival (DFS). -
TDM-1 diventerà il nuovo standard adiuvante nel carcinoma mammario HER2 positivo con residuo di malattia invasivo dopo neoadiuvante
Le pazienti con carcinoma mammario HER2 positivo con residuo di malattia invasiva dopo trattamento neoadiuvante hanno prognosi peggiore rispetto a chi ottiene una risposta patologica completa.
Il trial di fase III KATHERINE ha randomizzato 1486 pazienti con malattia residua invasiva (ypT+ e/o ypN+) dopo chemioterapia neoadiuavante + anti-HER2 a proseguire trastuzumab (6 mg/kg q21) verso switch a TDM-1 in adiuvante. Endpoint primario: invasive disease-free survival (iDFS). -
La linfoadenectomia pelvico-paraortica nel carcinoma ovarico in stadio IIB-IV senza residuo macroscopico addominale non aumenta la sopravvivenza
L’asportazione dei linfonodi pelvici e paraortici è stata da sempre utilizzata in modo sistematico durante la resezione chirurgica del carcinoma ovarico sebbene non avesse dati solidi a supporto.
Questo studio di fase III ha randomizzato intraoperatoriamente 647 pazienti con carcinoma ovarico in stadio FIGO IIB-IV (senza evidenza intraoperatoria di residuo macroscopico di malattia né linfonodi clinicamente patologici) a ricevere o meno la linfoadenectomia pelvico-paraortica. Endpoint primario: overall survival (OS). -
TAS 102 (trifluridina-tipiracil) incrementa la sopravvivenza nel carcinoma gastrico in terza linea
Trifluridina-tipiracil è un nuovo chemioterapico orale composto da un analogo nucleosidico (trifluridina) e da un inibitore della timidina fosforilasi (tipiracil) la cui azione combinata risulta nel blocco protratto della sintesi del DNA.
Il trial di fase III TAGS ha randomizzato 507 pazienti con carcinoma gastrico metastatico, pretrattati con almeno due linee di chemioterapia, a ricevere TAS 102 verso placebo. Endpoint primario: overall survival (OS). -
Darolutamide: un altro antiandrogeno per il carcinoma prostatico non-metastatico resistente alla castrazione
Darolutamide è un antagonista del recettore androgenico con meccanismo di azione differente da apalutamide ed enzalutamide che potrebbe offrire un minor carico di effetti collaterali.
Il trial di fase III ARAMIS ha randomizzato 1509 pazienti con carcinoma prostatico non-metastatico resistente alla castrazione (PSA doubling time <10 mesi) a ricevere darolutamide (600 mg/die per os) verso placebo. Endpoint primario: metastasis-free survival (MFS). -
Il regime FLOT: nuovo standard perioperatorio nel carcinoma gastrico operabile
L’efficacia della chemioterapia perioperatoria nei pazienti affetti da adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastro-esofagea rispetto alla sola chirurgia era stata dimostrata dai trial MAGIC e NCLCC/FFCD. In questo studio di fase 2/3 sono stati randomizzati 716 pazienti con adenocarcinoma gastrico (o della giunzione) resecabile (≥cT2 e/o cN+) a ricevere 4 cicli di FLOT pre-operatori e 4 cicli post-operatori verso lo standard ECF/ECX. Endpoint primario: overall survival (OS).
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Capecitabina come trattamento adiuvante nel carcinoma delle vie biliari: un nuovo standard?
Ad oggi i dati sull’efficacia del trattamento adiuvante nei pazienti con carcinoma delle vie biliari sono scarsi. Due recenti studi di fase III, il trial francese PRODIGE 12–ACCORD 18 (gemcitabina-oxaliplatino versus osservazione) e il trial giapponese BCAT (gemcitabina versus osservazione), non hanno dimostrato alcun beneficio in termini di relapse-free survival (RFS). In questo trial di fase III (BILCAP), sono stati randomizzati 447 pazienti affetti da colangiocarcinoma o carcinoma della colecisti radicalmente resecato, a ricevere capecitabina adiuvante verso osservazione. Endpoint primario: overall survival (OS).
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La valutazione del deficit di DPYD upfront riduce le tossicità correlate alle fluoropirimidine?
In questo studio olandese, prospettico e multicentrico, sono stati arruolati 1181 pazienti affetti da tumori solidi candidati a terapia con fluoropirimidine, sia in monoterapia sia in combinazione con altra chemio o radioterapia. I pazienti eterozigoti ricevevano una riduzione di dose del 25% (varianti c.2846A>T e c.1236G>A) o del 50% (DPYD*2A e c.1679T>G). L’obiettivo era confrontare la tossicità correlata alle fluoropirimidine nei pazienti eterozigoti versus wild-type.
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Pembrolizumab + axitinib è superiore a sunitinib come prima linea nel carcinoma renale avanzato
In questo trial di fase III, KEYNOTE-426, sono stati randomizzati 861 pazienti, affetti da carcinoma renale a cellule chiare, a ricevere in prima linea pembrolizumab (200 mg ev q3w) in combinazione con axitinib (5 mg po BID) verso sunitinib (50 mg po 4w ON e 2w OFF). Endpoint primari: overall survival (OS) e progression-free survival (PFS).
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La prostatectomia radicale è superiore alla vigile attesa nel carcinoma prostatico localizzato
Il trial Scandinavian Prostate Cancer Group Study Number 4 (SPCG-4) ha randomizzato dal 1989 al 1999 675 pazienti affetti da carcinoma prostatico localizzato (T1-T2), a essere sottoposti a prostatectomia radicale verso vigile attesa (watchful waiting). In questo studio vengono presentati i dati a un follow-up di 29 anni.
Gli endpoint primari erano mortalità globale, mortalità cancro-specifica e incidenza di metastasi a distanza. -
Ramucirumab è efficace nei pazienti con HCC e α-fetoproteina elevata in progressione a sorafenib
Negli ultimi anni, diversi farmaci (lenvatinib, regorafenib, cabozantinib e nivolumab) hanno dimostrato efficacia nel trattamento dell’epatocarcinoma (HCC). Ramucirumab aveva fallito nel precedente trial REACH, ma un effetto in OS era stato notato nei pazienti con α-fetoproteina ≥400 ng/mL.
Il trial REACH2 ha randomizzato 292 pazienti con HCC in progressione a sorefenib e α-fetoproteina ≥400 ng/mL. -
Sorafenib è efficace nel trattamento del tumore desmoide
Il tumore desmoide è una neoplasia rara che origina dal tessuto connettivo, localmente aggressivo, con un comportamento clinico imprevedibile. In pazienti sintomatici o in progressione di malattia non esistono standard terapeutici e la terapia ormonale, la chemioterapia e i TKI possono essere opzioni terapeutiche. In questo trial di fase III sono stati randomizzati 87 pazienti, affetti da tumore desmoide sintomatico o in progressione, a ricevere sorafenib (400 mg al giorno) verso placebo. Endpoint primario: progression-free survival (PFS).