I risultati in progression-free survival (PFS) dello studio KeyNote-177 hanno cambiato in modo radicale l’algoritmo di trattamento dei pazienti microsatellite instability (MSI)/mismatch repair deficient (dMMR): in prima linea la scelta è obbligatoriamente pembrolizumab per il raddoppio della PFS e la minore tossicità rispetto alla chemioterapia. L’aggiornamento dei dati a 44 mesi di follow-up riporta i risultati di overall survival (OS) (co-primary endpoint).
Pembrolizumab ha ottenuto un HR di 0,74 in OS (rispetto al controllo chemioterapico) nonostante il 36% di crossover all’interno del protocollo e un altro 24% al di fuori del trial. Analizzando le curve di OS si nota come sia presente, nonostante il crossover massiccio, un vantaggio assoluto in OS del 10% a 3 anni in favore di pembrolizumab.