Sia olaparib sia talazoparib sono inibitori di PARP che hanno dimostrato efficacia nel carcinoma mammario in setting avanzato. Il trial di fase III OlympiA ha arruolato 1836 pazienti affette da early breast cancer con mutazione germinale BRCA1/2, HER2 negative, ad alto rischio e le ha randomizzate a ricevere olaparib (300 mg BID) verso placebo per un anno. Le pazienti dovevano aver terminato tutti i trattamenti locoregionali (inclusa la RT), chemioterapia adiuvante o neoadiuvante.
Endpoint primario: 3-year invasive disease-free survival (DFS).

In questo setting di trattamento olaparib è risultato efficace rispetto a placebo in tutti gli endpoint, senza differenze nei vari sottogruppi.
Da sottolineare che le pazienti incluse in questo studio erano ad alto rischio di recidiva e che >80% aveva un carcinoma della mammella triplo-negativo.
Il profilo di tossicità è risultato consistente ai noti effetti collaterali di olaparib.