La comprensione del ruolo prognostico e predittivo dei geni BRCA 1/2 nel carcinoma prostatico ha portato al disegno di diversi studi di monoterapia con PARP-inibitori nel setting metastatico (i.e. GALHAND, PROFOUND, TRITON-2). Recenti evidenze precliniche hanno dimostrato, inoltre, l’implicazione dei recettori androgenici nella riparazione del DNA da parte del sistema di homologous recombination repair (HRR): questa sinergia rappresenta un forte razionale biologico per l’associazione dei PARP-inibitori agli anti-androgeni di nuova generazione (enzalutamide, abiraterone). Lo studio di fase III PROpel è il primo ad aver randomizzato pazienti con carcinoma prostatico castration-resistant metastatico (mCRPC), non precedentemente trattato, alla combinazione abiraterone + olaparib vs abiraterone + placebo. La valutazione del sistema HRR è avvenuta sia su tessuto, sia su sangue periferico, tuttavia non è stata un criterio di stratificazione dei pazienti. Endpoint primario: radiographic progression-free survival (rPFS).
L’obiettivo primario è stato raggiunto sia nella popolazione non mutata, sia nella popolazione mutata. Il beneficio maggiore si è osservato nei pazienti con mutazioni dei geni di riparazione del DNA. Un trend simile si ritrova anche nell’analisi della overall survival (OS), che però non ha raggiunto la significatività statistica nella popolazione generale. La combinazione, infine, non ha riportato tossicità inaspettate, confermando l’anemia come principale evento avverso di grado 3 o superiore che ha richiesto nel 18% dei casi almeno una trasfusione di emazie concentrate.